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Premio Letterario Internazionale Città di Melegnano 2018
XXIII Edizione

Ultimo aggiornamento: 09 Dicembre 2020
Clicca qui per il bando completo del concorso
Andamento del concorso:

La data di scadenza per l’invio degli elaborati è stata prorogata al 12-10-2018

  • “Antologia“http://www.clubautori.it/antologia.melegnano.2018/libro: Spedita dal 01-09-2019 al 07-10-2019 – Spedite le bozze dell’antologia in data 05-06-2019 – In data 09-11-2018 è stata inviata la lettera di invito
  • La giuria rende noti i risultati. La valutazione delle opere è iniziata il 30-10-2018.


È stata inviata agli Autori premiati comunicazione in merito.


Articolo del «Cittadino di Lodi» del 28-02-2019, sull’Open Day del Club degli autori Il Club degli autori.

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Cliccando qui è possibile scaricare la Comunicazione sullo svolgimento dell’Open Day del Club degli autori:

Cliccando qui è possibile scaricare le indicazioni utili agli Autori per raggiungere la nostra sede



Risultati

Risultati Concorso Letterario «Città di Melegnano» 2018



La Giuria della Sezione Poesia presieduta dal Professor Benedetto Di Pietro, rende nota la seguente classifica:


  • Opera 1^ classificata «È autunno» di Alice Ramploud (Fidenza PR).
    Questa la motivazione della Giuria: «L’autrice vede l’autunno in tutte le sue manifestazioni: è la stagione in cui la natura si stravolge, gli alberi si spogliano, l’aria sa di fumo e la nebbia la fa da padrona. La lirica procedendo diventa introspettiva e la poetessa vede il parallelo con l’età dell’uomo e i cambiamenti nella persona fisica e psichica. Il vento è l’elemento che presiede e porta con sé i ricordi belli e brutti del tempo passato, che si presentano come “carezza nel distacco… prima della resa all’orizzonte di pace”, la conclusione della vita. La lirica si conclude con la speranza che nell’altra vita l’anima possa continuare a seguire tutte le manifestazioni della natura: “sarò foglia e vento / terra e cielo, / sarò respiro e canto”. La natura diventa così, per converso, prova dell’esistenza dello spirito che accompagna la fisicità dell’uomo» (Benedetto Di Pietro)
    Vince: Targa Città di Melegnano – Attestato – Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 100 copie all’autore – Pubblicazione della Poesia sull’Antologia della Sezione Poesia e su Internet www.club.it
  • Opera 2^ classificata «Un incontro al Bar Gonzaga» di Ettore Fobo (San Giuliano Milanese MI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Tre amici si ritrovano al bar Gonzaga. La loro creatività potrebbe portare perfino all’invenzione di un personaggio nuovo, pieno di buone qualità umane e intellettive, e invece ognuno si sofferma su argomenti specifici ed autonomi, isolandosi e non permettendo agli altri di intervenire. Uno fa discorsi sulle astrazioni della pittura di Mirò, l’altro fa discorsi senza senso sul rapporto tra linguaggio poetico e il colore dell’oro; il terzo è un edonista che pensa a divertirsi e per questo viene considerato pazzo, così gli sottopongono una tavola del test di Rorschach, per categorizzarlo in base alla psico-diagnosi della personalità. Il poeta rimarca come i tre amici, nonostante la loro vicinanza fisica sono tra loro lontani, poiché evitano di interfacciarsi tra di loro. La comunicazione non può esistere se mancano elementi condivisibili. Così, invece di un bar da intellettuali sarebbe preferibile il solito bar sport». (Benedetto Di Pietro)
    Vince: – Attestato – Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’autore – Pubblicazione della Poesia sull’Antologia della Sezione Poesia e su Internet www.club.it
  • Opera 3^ classificata «Ali di sabbia» di Patrizia Cozzolino (Napoli NA).
    Questa la motivazione della Giuria: «Questa lirica ci presenta una visione onirica della stagione autunnale in cui la natura si trasforma. Le foglie accartocciate cedono i sogni “ai burattini di questo mondo”. Fuori di metafora, le foglie rappresentano ora i frequentatori degli eventi veneziani, tra i quali la Biennale che è una Babele, ma a volte anche un grande evento; ora gli studenti di Cà Foscari che diventano spettatori di un teatro umano in cui sogni e aspirazioni s’infrangono, come le foglie che sono destinate a finire nelle acque della laguna. Una visione poco ottimistica sulle aspirazioni dei giovani il cui “fosco andirivieni” nei meandri dell’università è destinato ad essere portato via dal vento d’oltralpe e d’oriente, una emigrazione annunciata». (Benedetto Di Pietro)
    Vince: Attestato – Pubblicazione di un Quaderno di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’autore – Pubblicazione della Poesia sull’Antologia della Sezione Poesia e su Internet www.club.it


  • Opera 4^ classificata «Come piuma in ascesa» di Lucia Ingegneri (Monza MB).
    Questa la motivazione della Giuria: «Il sentiero della vita che ogni individuo percorre giornalmente è pieno di “pietre d’inciampo” che gli servono a ricordargli gli errori fatti dall’umanità nei secoli, ma ciononostante le ricadute sono sempre in agguato e questo genera sfiducia nell’avvenire. È possibile venirne fuori utilizzando il “linguaggio del cuore”, per liberarsi dalle delusioni per i fallimenti e ritrovare “la bussola dell’anima” al fine di cogliere la speranza che deve governare ogni azione. Nel mistero del creato tutto ha un senso se in ogni cuore nascono sentimenti di pace e comprensione. Allora tutto diventa possibile e regna la serenità, perché ci si sente parte integrante del creato». (Benedetto Di Pietro)
  • Opera 5^ classificata «L’ultimo confine» di Maria Colombo (Bovisio Masciago MB).
    Questa la motivazione della Giuria: «Che cosa potrà succedere negli attimi in cui il corpo fisico dell’uomo viene abbandonato dallo spirito? Tutti vorremmo saperlo, ma ci tocca attenerci ai racconti fatti da chi sostiene di avere superato quel limite e di essere tornato indietro. La poetessa ipotizza visioni allucinatorie di elementi della natura e stravolgimenti della logica e della fisica e continua con una prospezione escatologica di incontri con i trapassati e del percorso a ritroso delle fasi della propria vita vissuta. Sono gli ultimi attimi in cui il cuore dell’individuo batte e spera nell’incontro reale con le persone care trapassate». (Benedetto Di Pietro)
  • Opera 6^ classificata «Non esistevi più nei miei pensieri» di Sergio Baldeschi (Montecerboli PI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Il poeta si rivolge ad un amico, ma potrebbe essere anche il suo doppio, riportando alla memoria il comportamento giovanile, spocchioso e irriverente. Col senno dell’età matura il personaggio, idolo delle folle, sembra essere un altro individuo, l’emulo di James Dean di “gioventù bruciata” sembra essere diventato un Budda sereno, circondato dai figli e nipoti. La lirica chiude con la constatazione che nella vita “tutti siamo provvisori / su questo campo di battaglia” e ognuno deve inventarsi un ruolo che gli permetta di tentare la realizzazione dei propri sogni, perché di colpo ci si accorge di essere vecchi e ci si trova davanti al dubbio che forse da giovani bisognava lottare per la conquista di qualcosa di diverso». (Benedetto Di Pietro)
  • Opera 7^ classificata «Purezza elementare» di Francesca Croci (Predazzo TN).
    Questa la motivazione della Giuria: «La purezza elementare di un minerale è la purezza allo stato primitivo, senza contaminazioni. Nel vivere quotidiano, le contaminazioni che creano elementi di disturbo sono gli “incontri da governare” e tutto ciò che impegna l’individuo nella lotta per la conquista di un posto preminente nella società. Alla fine “resterà un cratere ribollente” e sarà salvifico ciò che avrà perduto perché non gli turberà più la mente. Dopo una tale tabula rasa si potrà tornare ad essere bambini e disegnare il sole con i suoi raggi gialli, “nella sua purezza elementare di colori e di forme” e si potrà capire cos’è la vera bellezza». (Benedetto Di Pietro)
  • Opera 8^ classificata «Oltre il mio viaggio» di Mariateresa Biasion Martinelli (Luserna San Giovanni TO).
    Questa la motivazione della Giuria: «La poetessa, nel suo viaggio speculativo osserva la natura con le sue manifestazioni di colori e di meraviglie. L’osservazione del giorno solare che parte dall’aurora e attraverso la luce del giorno arriva al tramonto, porta l’autrice al paragone con la propria vita che passa dalla felicità della gioventù alla tristezza della vecchiaia. Il viaggio è veloce e quando ce ne rendiamo conto ci accorgiamo che “è già sera” e ciò che segue è la notte, annunciata nell’ultimo verso: “Sono già oltre il mio viaggio”, un viaggio che continua “oltre” questa vita». (Benedetto Di Pietro)
  • Opera 9^ classificata «Martina la trapezista» di Dario Marelli (Seregno MB).
    Questa la motivazione della Giuria: «La lirica è dedicata ad una giovane artista del circo. Il poeta fa un’analisi del personaggio e del suo stato d’animo nei vari momenti del suo numero ginnico: la speranza della riuscita degli esercizi sui fili del trapezio, la considerazione del pericolo e che tutto finisca con un possibile errore, il fatalismo e l’incoscienza che in qualche modo fanno superare grandi ostacoli. La mente della giovane donna passa attraverso i cavi dell’attrezzo ginnico, che stringe con sicurezza e affetto, come una mamma stringe il proprio figlioletto al seno. Quel lavoro le dà la possibilità di sposarsi e di diventare mamma e questo è motivo di accettazione del pericolo!. (Benedetto Di Pietro)
  • Opera 10^ classificata «Sensi divini» di Irene Rina Palmira Baldini (Cislago VA).
    Questa la motivazione della Giuria: «La natura è manifestazione di Dio, gli odori di casa sono un “abbraccio dei nonni”, la pioggia che cade sul viso è il bacio della madre, un bisbiglio diventa consiglio paterno, il cielo azzurro un dono di amante primordiale e la purezza dell’alba diventa il respiro del figlio. Trovare in tutte le manifestazioni della vita quotidiana un significato può essere la condizione per sentirsi vicini al Creatore». (Benedetto Di Pietro)


Dal 4° al 10° classificato vincono: Attestato – Pubblicazione della Poesia sull’Antologia della Sezione Poesia con assegnazione di 2 copie gratuite a ciascun Autore e su Internet www.club.it


  • Opera Segnalata «Un ultimo tango» di Giuseppe La Rosa (Montecchio Maggiore VI). Questa la motivazione della Giuria: «La vita scorre come un fiume e, come nel pensiero eracliteo, tutto si trasforma, “traluce in altro”. L’accettazione di questa condizione diviene l’essenza stessa della vita, il dover lottare per continuare e salvarsi, cedere vuol dire andare alla deriva. Il poeta ce lo ricorda con forza: “c’è chi ci annega / e c’è chi […] si abitua a nuotare”. Con una sequenza di barocchismi, in questa lirica c’è una dotta rassegna di termini presi per i loro suoni e colori, come d’altronde è la vita». (Benedetto Di Pietro)
    Vince: Attestato di merito.


La Giuria della Sezione Narrativa presieduta dalla Dottoressa Monica Colombini, rende nota la seguente classifica:

  • Opera 1^ classificata «Il ponte Carlo» di Francesca Amore (Guidonia Montecelio RM).
    Questa la motivazione della Giuria: «Quasi impossibile comprendere il dramma interiore delle Medea dei giorni nostri. Il racconto si sviluppa in un impercettibile, ma ineluttabile crescendo di tensione che attraverso frasi spezzate, in un ripetersi che sa di ossessione, svela il malessere profondo della madre alla quale la malattia… una depressione, una psicosi… nega la gioia travolgente della maternità, obbligandola ad abdicare ad una pressione angosciosa e malevola che conduce alla morte della figlia e all’annullamento volontario finale. Doloroso e drammaticamente attuale». (Monica Colombini)
    Vince: Attestato – Targa Città di Melegnano – Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 100 copie all’autore – Pubblicazione del racconto sull’Antologia della Sezione Narrativa e su Internet www.club.it


  • Opera 2^ classificata «La felicità nelle piccole cose» di Ivan Saracino (Bracigliano SA).
    Questa la motivazione della Giuria: «Non ha importanza dove, per colpa di chi, la guerra è negazione del principio di umanità. Cadono combattenti, civili, anziani, donne e muoiono indifesi loro…i bambini. Anzi la guerra uccide i bambini ancora prima di lasciarli senza sguardo e respiro perché toglie loro semplicemente la possibilità di essere semplicemente bambini. Sullo sfondo del conflitto Siriano è il padre morto per una bomba sotto le macerie di casa che descrive il sacrificio del proprio piccolo figlio eroe Assan. Chiedono solo di giocare a pallone i bambini e regalano l’esempio di piccoli ma significativi gesti di generosità. Ma la “guerra dei grandi” non premia la generosità dei piccoli eroi. Nella durezza dell’argomento, delicato e coinvolgente». (Monica Colombini)
  • Opera 3^ classificata «Una bambola per un soldo» di Gabriella Brumat Dellasorte (Turriaco GO).
    Questa la motivazione della Giuria: «Chi conserva i ricordi d’infanzia non potrà che ritrovarsi in questo racconto. Ogni bambina ha desiderato una bambola! Il racconto dipinge, sullo sfondo di un Italia passata, il crescendo di desiderio di una bimba per una bambola bellissima e così diversa dalla sua pupa di pezza cucita dalla nonna. Sembra di vederla la piccola Maria che guarda le bambole esposte alla fiera con gli occhi lucidi di desiderio e tristezza per quell’unico soldo in tasca che sembra allontanarla da una possibile felicità. E allora verrebbe voglia di aprire la borsa e comprargliela quella bambola!
    Ma in un piccolo guizzo leggero di scrittura finale Maria avrà la sua piccola ma bellissima creatura e il racconto come è giusto che sia si chiude con un sonno finalmente felice».
    (Monica Colombini)
  • Opera 4^ classificata «Oltre il confine» di Maria Giuseppina Pagnotta (Trani BT).
    Questa la motivazione della Giuria: «Il racconto bene descrive un amore spezzato e un pezzo di vita familiare segnata dalla morte di un giovane figlio per scelta in missione di pace in Afghanistan. Non esistono si sa missioni di pace in scenari di guerra. Esistono invece uomini buoni, che non possono chiudere gli occhi davanti alla sofferenza anche a costo della vita. Tommy si lascia conoscere poco a poco tra le righe abili della narrazione con la sua carica di ideali grandi, amore per la vita e sensibilità alla sofferenza. Un giovane eroe come tanti ne abbiamo perduti negli angoli più pericolosi del mondo, esempio virtuoso e speranza di pace a venire». (Monica Colombini)
  • Opera 5^ classificata «Il mondo oltre una porta» di Roberta Denti (Mulazzano LO).
    Questa la motivazione della Giuria: «Bell’affresco di vita familiare in cui spicca la figura di una madre inadeguata. Ma la vera protagonista è lei la piccola Luisa che viene restituita dalla scrittura nella sua personalità ricca di sfaccettature, e saprà trovare la forza di ricattarsi da una infanzia sofferta facendo tesoro dell’esperienza per andare verso la sua vita.
    Una scrittura pulita che scorre leggera come un acquerello».
    (Monica Colombini)
  • Opera 6^ classificata «Le mani del prete» di Silvia Marini (Tirrenia PI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Coraggioso e necessario affrontare il tema dell’infanzia violata.
    Il racconto centra l’obiettivo spostando l’attenzione dal desiderio di vendetta nei riguardi del predatore alla necessità per le vittime di “perdonare” i carnefici per non fare il loro steso gioco cedendo all’abbrutimento. Il racconto indica chiaramente la direzione di una resilienza possibile attraverso il perdono, la presa di distanza, che prima di tutto è rispetto e amore per se stessi. Sembra a portata di mano la soluzione per l’abuso subito… una facile e violenta vendetta che invece ineluttabilmente aggiunge dolore al dolore. Dice bene un amico che di queste cose ne sa… Nessun dolore è per sempre». (Monica Colombini)
  • Opera 7^ classificata «Solito posto solita ora» di Marco Caneva (Lissone MB).
    Questa la motivazione della Giuria: «Attraverso una scrittura in bilico tra trasposizione del flusso di pensieri e dialogo reale che sa di quotidianità si svela una storia di tradimento e amore, di rimorso e ripensamento. Ma l’amore quello vero, irrazionale forse, ma totalizzante non prende in ostaggio …fa prigionieri per sempre». (Monica Colombini)
  • Opera 8^ classificata «I Natali perduti» di Andrea Polini (Livorno LI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Arriva per tutti il momento di fare un bilancio e ridare forma alla scala di valori e priorità. La narrazione restituisce con una scrittura densa, scorrevole e diretta la parabola comune di un uomo “arrivato” che in una logica da moderno contrappasso si trova a rimpiangere dolorosamente gli affetti familiari e i natali perduti che non torneranno». (Monica Colombini)
  • Opera 9^ classificata «Oltre la porta» di Maddalena Frangioni (Segrate MI).
    Questa la motivazione della Giuria: «L’anziana Elvira e la figlia di una vecchia amica di lei che la passa a trovare nel suo volontario eremo domestico si specchiano raccontandosi e ricostruendo uno scenario di vite passate, di rimpianti e piccole gioie che trovano nuovo senso in una bella amicizia tra generazioni». (Monica Colombini)
  • Opera 10^ classificata «Fili d’erba» di Grazia Giuliani (Pescia PT).
    Questa la motivazione della Giuria: «Un amore senza tempo, che conserva nella maturità di due anziani coniugi a tratti la freschezza della gioventù. Un amore che non cede e non accetta di doversi confrontare con il progressivo allontanamento di lei tra i meandri di una demenza. Una storia vera come se ne leggono quotidianamente raccontata in un flusso veloce tra ricordi e l’oggi doloroso e incombente. Un amore speciale che nessuno vorrebbe vedere compiere quell’ultimo passo davanti a quel varco nel guard rail». (Monica Colombini)


Dal 2° al 10° classificato vincono: Attestato – Pubblicazione del racconto in Volume Antologico dei racconti vincitori della sezione Narrativa, edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 5 copie gratuite a ciascun Autore – Pubblicazione del racconto su Internet www.club.it


La cerimonia di premiazione è avvenuta in occasione dell’Open Day del Club degli autori Sabato 23 febbraio 2019. Cliccando qui è possibile visionare le fotografie:
È stata inviata agli Autori premiati comunicazione in merito.

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Opere vincitrici


Alice Ramploud


Opera 1^ classificata


È Autunno


La nebbia sospira bianca, incompresa
e trascina brandelli di cielo sul prato,
segne il sorriso delle nuvole
nel grigio silenzio che sa di fumo.
È autunno
nella mia voce,
nei miei respiri,
nei miei gesti,
nei miei passi.
rapidi, così vicini,così furtivi.
È ormai sera in questo albero
dai rami argentati e dai fiori avvizziti
che brillano alle stelle prigioniere.
Cartocci di foglie, spezzate e ricomposte,
aneliti di vita,
voci di radici,
fremiti di baci,
fragori di tempesta.
Il vento è carezza nel distacco,
tepore che scuote il gemito,
prima della resa all’orizzonte di pace.
Nella dolce e placida aurora
sarò foglia e vento,
terra e cielo,
sarò respiro e canto.



Ettore Fobo


Opera 2^ classificata


Un incontro al Bar Gonzaga


Si potrebbe inventare un personaggio
che parlasse più veloce del fiume,
che amasse gli aironi e le ore piccole,
scoria dell’invisibile la sua visione
del mondo, ma anche personale, umana:
«Io cerco l’oscurità, l’anonimato,
esattamente il blu di Mirò
con un punto giallo al centro;
cerco un gioco di specchi,
in cui io veda l’altro, il detentore
dei segreti della mia esistenza».
Lei invece ha il riso più vasto dell’oceano,
l’anima sulle labbra e un cuore di bambola,
ha sogni da educanda e incubi da carnefice
e molto si racconta, a voce bassa,
della sua animalesca superbia.
«Io voglio l’oro fradicio di un sottobosco,
dove s’imperla di lucciole la foglia».
Il terzo è un lunatico nottambulo,
che ha la follia nel sangue, questa passione
per l’impossibile, a una stanchezza d’esistere
combinata in uno strano arabesco,
e gli porgono una tavola
del test di Rorschach, con un sorriso lento:
«Io qui vedo Anubi , nudo, con un fallo enorme,
che balza da una fratta e sullo sfondo
il solstizio delle streghe, dove uno
viene impiccato all’albero del linciaggio».
Si sono incontrati al Bar Gonzaga,
nei loro occhi è brillata un’intesa,
poi tutto è finito, perché in questo mondo
solo sfiorarsi è davvero divino.



Patrizia Cozzolino


Opera 3^ classificata


Ali di sabbia


Ali di sabbia s’aprivano
in universi di silenzi
accarezzati da foglie
che a voce bassa
urlavano di non avere fiato
per accompagnar l’autunno
sulla terra brulla
prima dell’arrivo dell’inverno.
A testa china, accartocciate
su linfa di dolore ribaltata
da una stagione all’altra
cedono sogni e i più svariati umori
ai burattini di questo nostro mondo
una Babele, a volte un grande evento,
ed è appuntamento alla Biennale
e poi ad asciugarsi gli occhi
bagnati dagli schizzi un po’ cerulei
delle danze d’acqua intorno al Lido.
Sussurrano le foglie
dischiudendo labbra di ceralacca
agli angoli delle calli
si vestono a festa
prima d’annegare sospinte dal vento
nelle tremule acque della laguna.
Vento d’Oltralpe e vento d’Oriente
su ali di sabbia sollevano le foglie,
vacillano memori d’antichi dubbi
un po’ salmastri e un po’ confusi
All’ombra di Cà Foscari.
E di ieri e di oggi fosco andirivieni
sdrucciolevole plana
scalciando e inciampando.
Su ali di sabbia.



Lucia Ingegneri


Opera 4^ classificata


Come piuma in ascesa


Varcare il sentiero della propria vita
superando le pietre d’inciampo
che impediscono al passo di avanzare,


rimuovere l’indifferenza che indurisce
gli animi velati da ragnatele di sfiducia
con la capacità di saper leggere le cose
e di capirle col linguaggio del cuore,


liberare i propri pensieri dai fallimenti
e dal dolore oltre ogni tempesta
ritrovando la bussola dell’anima
per saper cogliere nella portata di ogni
evento la vera sostanza, una speranza,


tutto ha senso se scruto la quiete diafana
dell’immenso cielo che abbraccia il mondo
e lo irraggia di luci e di colori.
Tutto ha senso se da ogni cuore
si sprigionano amorevoli germogli
per far fiorire la luce vera della vita,
per sentimenti di pace,
per la trascendenza dell’essere
nella sua interiorità universale.
Tutto diventa intorno a me possibile
e armonioso, con l’anima di primavera,
di gioia vera, tenera, libera,
leggera come piuma in ascesa
fluttuante nell’Eterno.



Maria Colombo LGE


Opera 5^ classificata


L’ultimo confine


Ci sono albe insolite, irreali,
improvvisi piovaschi
e l’ultimo confine che chiama.
Allora, la luna sembra ferma nel cielo,
non brilla più.
Gli occhi fatti d’acqua si sciolgono
nel buio,
il caro corpo bruciato dal vento
dà le spalle al sole, o almeno così pare.
Un’immensa tristezza stringe il cuore,
tutt’intorno aumenta l’oscurità
facendo oscillare le ombre,
i cari volti persi.


Ora è una grande galoppata senza fine,
una corsa sfrenata per le terre dell’infinito.
Rivedi l’incanto dei primi giorni
quando tua madre e tuo padre
ti tenevano per mano
e bimbetta ridevi serena
con la luce d’oro tra i capelli.


Come provenissero da oltre il cielo,
li senti accanto a te.
Ti accosti a loro
con l’incanto dei primi giorni
e quell’infinito fascio di foglie morte
veglia accanto a te, in attesa.
Senti il cuore battere e sperare.



Sergio Baldeschi


Opera 6^ classificata


Non esistevi più nei miei pensieri


Non esistevi più nei miei pensieri
e forse, avevo anche scordato
le tue marachelle da bullo schernitore.
Ma poi, come un coniglio
tirato fuori da cilindro,
sei magicamente riapparso
sopra queste mille sfumature d’asfalto
che tanto avevi deriso e denigrato,
con le tue furibonde scorribande.
Eppure… stento a riconoscere
quel ragazzo sovversivo,
dai folti riccioli e dalle esili forme
che arrotolava tabacco tra le labbra
e con il rombo della sua Guzzi
scortecciava labirinti di luna.
Caro Guido, ora che le stagioni
ti hanno diradato e spiumato,
non rimane niente di quel James Dean
che deprezzava la vita
con rocambolesche impennate.
A impatto interiore
mi sembri più l’icona di un Budda
guarnito da prole e sudditanza
che un idolo delle folle.
Vedi, Guido, nell’epopea dell’anima,
tutti passiamo provvisori
su questo campo di battaglia
che c’illude l’esistenza.
Ognuno s’inventa un ruolo
per non restare prigioniero
dei suoi stessi sogni,
poi un giorno si sveglia
e capisce che la crociata… era un’altra.



Francesca Croci


Opera 7^ classificata


Purezza elementare.

Altro farò. E sarò salva.


Incontri da governare
con meticolosità e sapienza
– sguardi, gesti e silenzi da liberare
dalle trappole del quotidiano,
da esplorare per poi ridefinirli,
donando loro una nuova nascita,
fermento vitalizzato dentro il mio pane.


Visioni segrete da dipanare,
parole abusate da lucidare
per rinnovarne il senso luccicante
– avrò solo scommesse
da perdere o da dimenticare
e nuovi dolori – sanguinamenti –
che non mi annienteranno.


Resterà un cratere ribollente
sprofondato negli abissi dell’oceano
della mia immaginazione,
ma la memoria del perso
non sarà più gogna quotidiana
– pericolo di ricadute spirituali.


Altro farò. E sarò salva.
Verrà una nuova infanzia
di soli coi raggi disegnati in giallo
– di simboli soltanto
a stigma della purezza elementare
di colori e forme.


Credo che diverrò
anche più bella
quando avrò smesso
di sedurre il mondo.



Mariateresa Biasion Martinelli


Opera 8^ classificata


Oltre il mio viaggio


M’accoglie caldo
l’abbraccio del mio cielo.
Nuvole bianche
rivestono l’aurora,
bianco mantello
che offusca lo splendore.
Gocce di rugiada
accarezzano le foglie
di aceri antichi,
le braccia tese
a lambire il vento,
nell’incessante gemito
di un fruscio sommesso.
Oltre le vette
spunta il primo raggio
di un sole spento
come il mio ritorno.
Pervade il cuore
la malinconia del tempo.
Rivolgo il viso
alle mie montagne,
già preme la partenza,
già incombe triste
il velo del tramonto.
Sono già oltre il mio viaggio.



Dario Marelli


Opera 9^ classificata


Martina – la trapezista –


Sono quei trenta metri di speranza
la soglia fra il successo e il fallimento,
sempre sul lieve filo d’equilibrio
fra il fingere di andare incontro al fato
o assecondare ancora il proprio tempo.
Così Martina sul trapezio corre
verso il buio, fidandosi soltanto
del suo fiuto, pregando che il destino
le tenda un’altra volta la sua mano.
Sono le giravolte dell’esistere,
gli alti e bassi che segnano mattini
e umori, come dentro a un luna park,
a quel sottile gioco che chiamiamo
vita, che non rinuncia al suo segreto.
È felice, Martina, quando lancia
il corpo e nuovi sogni addosso al cielo,
come se lassù in alto fosse libera
di vincere e cadere, senza farsi
male, come una nuvola leggera.
Ha dalla sua la giovane incoscienza,
dell’età, l’esplosione di colore
che non le può restare chiusa in petto.
Fosse per lei starebbe fra le stelle,
a carezzare il viso della luna,
a chieder cosa sia l’eternità.
Ma mentre si alza in volo pensa agli occhi
fermi di sua madre, a quel sorriso
acceso che la rende più serena,
che le sussurra, “aspetta, non è tempo
di venire, il futuro è ancora tuo”.
Così si stringe forte alla sua presa,
come se fosse un bimbo da allattare
col pensiero che arriverà quel giorno,
che val la pena vivere davvero.
Sa di bellezza il cuore di una donna,
sa d’incanto, del figlio che verrà.



Irene Baldini


Opera 10^ classificata


Sensi divini


Un soffio di vento
è carezza di Dio,
la fragranza di un bucato
l’abbraccio dei nonni,
una goccia sul viso
è bacio di madre,
un fruscio nell’orecchio
consiglio di padre,
un cielo purpureo
passione del diletto compagno,
la purezza dell’alba
respiro di figlio adorato.



L'Albo d'Oro:
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